Se vi piace il Sangiovese non potete non conoscere Montevertine. Per chi invece non conosce ancora questa cantina, in questo articolo trova la sua storia, accanto alle mie note di degustazione di uno dei suoi vini simbolo.
Montevertine Le Pergole Torte 1990 riserva
Mi piace definire la riserva 1990 di Pergole Torte come la quintessenza del frutto del Sangiovese, come la pietra miliare dei vini di Montevertine. Un vino ricco, caldo e preciso, dotato di una grande longevità. Per questo motivo continua a sorprendere di anno in anno, come se rivelasse qualcosa in più ogni volta che lo si assaggia. É eleganza, raffinatezza, precisione, potenza e territorio, tutte caratteristiche legate ad un’annata particolare e a una terra importante, il tutto sapientemente creato da Sergio Manetti e Giulio Gambelli.
Per quanto riguarda la storia della cantina, eccola qui
Siamo in Toscana, nel cuore delle colline del Chianti Classico. Più precisamente siamo a Radda in Chianti: è qui che a 425 metri di altitudine sorge Montevertine, un’antichissima abitazione rurale, trasformata poi in una casa vacanze.
Tutto nasce nel 1967, quando Sergio Manetti, un industriale siderurgico, decide di acquistare Montevertine e di utilizzarla come casa per trascorrere le vacanze. Una volta terminata la ristrutturazione pianta del Sangiovese su due ettari di terreno e contemporaneamente crea una piccola cantina con l’intento di produrre vino per i suoi famigliari e clienti.
Bruno Bini, profondo conoscitore della zona, e l’enologo e amico d’infanzia Giulio Gambelli aiutano Manetti a produrre il vino. Nel 1971 viene prodotta la prima annata di Chianti Classico Montevertine – 2000 bottiglie -.
Manetti considera quell’annata discreta e decide di mandarne alcune bottiglie al Vinitaly di Verona. In tantissimi apprezzarono il vino tanto da far abbandonare il lavoro di industriale a Manetti, che decise dopo pochi anni di dedicarsi esclusivamente al mondo del vino. Da quel momento l’azienda è cresciuta sempre di più, sia in termini di nuove cantine, che di nuove vigne.
Inizialmente Sergio Manetti usa la denominazione Chianti Classico per i suoi vini. Quando il Consorzio del Chianti Classico impone l’uso del vitigno Trebbiano per almeno il 10% del totale, Manetti lascia il Consorzio nel 1981. Nonostante nel 2006 sia stato bandito l’uso di Trebbiano, Montevertine ha continuato ad etichettare con la dicitura IGT e VDT di Toscana.
Nel 2000, dopo la scomparsa di Sergio Manetti, la fattoria è stata affidata al figlio Martino Manetti, affiancato da Paolo Salvi, che ha preso il posto di Giulio Gambelli.
L’azienda oggi possiede 18 ettari vitati divisi in nove vigneti piantati a Sangiovese – per circa il 90% – e a Canaiolo e Colorino – per circa il 10% -. Dal 2009 hanno avviato una coltivazione interamente biologica.
I vini più conosciuti dell’azienda sono Montevertine, Le Pergole Torte e Pian del Ciampolo.
Montevertine è ottenuto da un blend di tutti e tre i vitigni coltivati, affinato poi per circa 24 mesi in botti di rovere di Slavonia.
Le Pergole Torte nasce nel 1977 ed è prodotto da Sangiovese in purezza – il primo mai prodotto nella zona – nei due ettari storici piantati da Sergio Manetti. Viene affinato in botti di rovere di Slavonia per circa 12 mesi e per altri 12 mesi circa in barriques Allier. Le etichette delle diverse annate – sin dalla ’82 – sono state disegnate da Alberto Manfredi, un artista reggiano amico di Manetti. Anche dopo la morte dell’artista le etichette riportano lo stesso ogni anno uno tra i vari disegni dell’artista, ma è Martino Manetti a scegliere quale utilizzare.
Pian del Ciampolo utilizza tutti e tre i vitigni e viene affinato in botti di rovere di Slavonia per circa 12 mesi.
L’azienda produce anche Olio Extra Vergine di Oliva e un distillato chiamato Aqua Vitae Le pergole Torte.